GIOIA SANNITICA

Secondo le leggende la nascita di Gioia e del suo nome sono da ricercare nella probabile presenza di un tempio eretto in onore del dio Giano durante il periodo Sannita, come testimoniato dai resti di un centro abitato (fine V sec. ed inizi III sec. a.C.) ai tempi delle guerre Sannitiche. Gioia, infatti, si trova a ridosso degli antichi confini tra le città di Telesia ed Allifae e geograficamente vicina con il sito fortificato di Faicchio. Anche se non ci sono documentazioni dirette la presenza è riportata anche nello stemma del comune dove sono presenti le lettere A e J intese come Ara Jani (altare di Giano). Ai Longobardi, invece, si fa risalire lo sviluppo della frazione di Curti (Curtis – Fattoria) e la nascita del culto di San Michele. Segno distintivo della città di Gioia Sannitica è il Castello, di origini normanne, edificato intorno al XII sec. ed è in questo periodo che Gioia fu citata per la prima volta nel Catalogous Baronum in cui si accerta l’effettiva esistenza di un feudatario. Purtroppo però, il castello unito al centro fortificato non fu però capace di unire l’intera popolazione, che preferì sempre le frazioni e casali circostanti, avendo così vita piuttosto breve. Ma la presenza del castello e del borgo fortificato, unito alla storia dei feudatari diede spunto alla nascita di storie e leggende legate alle streghe ed ai sabba di Benevento e nel caso specifico alla storia di Erbanina che diede il nome al vicino Monte Erbano.