Pietraroja

Per meglio raccontare e rappresentare l’importanza storica di Pietraroja bisogna partire dal ritrovamento, nell’inverno del 1980, del primo fossile di cucciolo di dinosauro in Italia, lo Scipionyx samniticus, conosciuto nel mondo come Ciro, la cui scoperta ha ridisegnato la paleontologia dell’Italia. Conservato, insieme ad altri e numerosi fossili di pesci, rettili e anfibi, nel museo Paleolab.
Centro antico dei Sanniti Pentri, sotto la protezione della loro capitale Bojano, Pietraroja ha avuto un ruolo importante durante le guerre sannitiche ed in quelle sociali contro Roma. Fu distrutta da Silla e da allora fu riedificata altre quattro volte fino a giungere nella posizione attuale. Dopo i romani, Pietraroja subì la dominazione dei Longobardi del gastaldato di Telese, dalla famiglia, normanna, dei Sanframondo con a capo Raone, ricordato ancora oggi nelle vecchie canzoni popolari per indicare le persone superbe.
Nel 1401 passò come possedimento di Goffredo di Marzano, conte di Alife. Successivamente passò alla Famiglia dei Carafa fino al 1806 con l’abolizione della feudalità. Dopo l’unità d’Italia, Pietraroja, fu una delle sedi del brigantaggio dal Matese, che ricorda Gabriele Varrone, della banda omonima, noto per le incursioni (1861) contro i posti della guardia nazionale. La base dei briganti era l’imprendibile, all’epoca, grotta dei Briganti o delle Fate, a cui ci si poteva accedere solo calandosi con delle funi…